Salmoni, formaggi e birre (13/02/2012)
Non si prevedeva una notte buia e tempestosa solo perche' lo erano state, e molto, le precedenti. La neve aveva clamorosamente invaso la capitale ma il Club, con le sue notevoli capacita' di preveggenza, aveva posto la prima cena sociale del 2012 proprio al termine dei disastri atmosferici. Rimaneva il freddo, ma per quello si era attrezzati. Salmone, formaggi e birre trappiste di seguito narrati dai loro fornitori, e un gigantesco Mont Blanc, cui aveva provveduto chi scrive, avrebbero scaldato un esercito. Dal pomeriggio mi ero premurato di attrezzare la mia pseudo sala riunioni ad un adeguato ricevimento di quello che sembrava stare per realizzarsi: il gran pienone.
In effetti, tranne il socio capovolto ed il fantasma, i rimanenti magnifici nove sono intervenuti fauci in resta a questa pantagruelica cena destinata ad esorcizzare adeguatamente i timori di crisi incombenti sul bel paese.
Vederci al fine tutti e nove intorno al tavolo celebrare con maschi sapori l'inizio del sesto anno di questo meritevole sodalizio mi ha suggerito di lanciare un sentito brindisi alla nostra esistenza.
Dopo cena, la fumata chiacchiereccia, con il delinearsi di viaggi futuri, l'arguto esame della situazione internazionale ed il wisky, ancora sufficiente, ma che meritava una ricarica cui presto si provvedera', hanno eternato l'ennessima mitica serata.
W il Phileas!!!
Non sarà certo inutile soffermarsi sulla descrizione delle epiche pietanze che hanno caratterizzato la serata; iniziamo con la SALMONATIO:
Le indomabili fauci degli invitti consoci in previsione della degustazione di formaggi, si sono rodate triturando un totale di 2.5 kg di Salmo salar così ripartito:
400 g di LAX GRAVAD, leggasi salmone marinato, in cui questo tipo di preparazione non altera il sapore originale delle carni sposandosi così a meraviglia con la leggera spolveratura di aneto con cui viene servito
400 g di LAX NAJAD, ovvero salmone sia marinato che affumicato dove l’affumicatura irrobustisce il sapore corroborando l’esperienza gusto-olfattiva
500 g di LAX KALLRÖKT, il salmone ad affumicatura tradizionale che rispettando la tradizione è stato disteso su morbidi panini all’olio guarniti da un velo di burro per la gioia dei commensali
1200 g di LAX VARMRÖKT, salmone affumicato a caldo le cui carni rosate ricoperte di spezie insieme alla pezzatura in virili tranci anziché le solite femminee fette, hanno ottenuto la palma del prodotto più apprezzato dal nobile consesso.
Menzione a parte merita la senape SÅS SENAP & DILL, aromatica, leggermente abboccata, perfetto connubio con le varietà marinate del predatore anàdromo.
Per la buona riuscita dell’evento il Mastro Affumicatore Socio Surgelato e Socio dell’Anno ad interim, immodestamente reclama il merito di essersi eroicamente orientato nel diabolico labirinto del fornitore svedese senza cadere nelle numerose insidie predisposte ed avere così evitato di ammansire sul venerabile desco prodotti quali KRABB (non si tratta di granchio ma è uno specchio da bagno da € 10.07), GRUNDTAL (un altro specchio da € 40.32 e non un formaggio con i buchi), SANDVIKA (non è un panino imbottito ma una brandina), AGNE (è uno sgabello da bar non un abbacchio), KOPPANG (è una cassettiera non un insaccato) e via discorrendo.
Proseguiamo con la FORMAGGEIDE:
Dopo aver deliziato il palato con la sorprendente sequenza ittica vieppiù strabiliante considerato il luogo d'origine, il Nobile Consesso è passato baldanzoso ad affrontare la pugna con un quintetto di prodotti caseari di raffinata (e costosa) origine: la spettacolare pizzicheria "La Tradizione" di via Cipro al cui interno non si può rimanere folgorati dalla quantità e qualità di formaggi, salumi, insaccati, prosciutti, prodotti gastronomici, salse che viene proposta. Si resta come detto folgorati anche dai prezzi ma v'è la consapevolezza di poter contare su un investimento sicuro.
Consigliato da un esperto autoctono il Mastro Tessitore si è dunque dedicato alla scelta e all'acquisto della sequenza casearia acconcia all'evento. Sono stati così selezionati, in rigoroso ordine di consumo:
Una Toma piemontese a pasta semidura, della consistenza di una fontina dal gusto delicato e consistente, che ben si è sposata con la salsa di mora e cipolla che è stata ad essa abbinata.
Un formaggio di latte di capra, sempre piemontese, avente la caratteristica di essere stagionato in grotte naturali il che lo rende estremamente sapido con un pronunciato accento aggrappante, cui ha fatto da eccellente complemento l'altra salsa abbinata, più dolce, contenente fra l'altro nocciole ed erbe varie.
Di seguito un formaggio a pasta morbida a metà strada fra un camembert e un taleggio, di cui infatti ricalca la lavorazione, dal sapore straordinariamente intenso (qualche socio ha riscontrato addirittura un sentore di ammoniaca nella scorza). Personalmente, quale Matro Tessitore, il migliore di tutti.
Poi delle piccole formine di formaggio ovino, provenienti dal basso Lazio fatti invecchiare nell'olio d'oliva, nell'aceto e nelle erbe: dalla consistenza sorprendentemente dura, anche questo dal sapore piuttosto intenso e deciso, simile a quello del conciato romano, uno dei formaggi più antichi d'Italia.
Infine un formaggio erborinato a pasta semidura che ha concluso degnamente, con il suo sapore forte e persistente, la magica sequenza casearia. Il tutto naturalmente accompagnato dalle ottime birre di cui si parla nella successiva BIRRIADE.
Orval
Una birra trappista dalla grande tradizione, che nasce nell’abbazia di Orval (Abdij Notre-Dame d’Orval) in Belgio, è una delle 7 birre trappiste esistenti. Caratteristica di questa birra è la fermentazione: inizia, infatti, con una fermentazione guidata (lievito Orval, usato solo per questa birra) per continuare con una fermentazione spontanea. Si conclude con una rifermentazione in bottiglia. La Orval è contraddistinta da una schiuma abbondante e durevole, di colore avorio e grana fine, che sormonta un liquido di colore ramato. Aroma intenso, sufficientemente persistente di malto, frutta matura caramellata, miele in un forte sentore vinoso. Gusto asciutto e gran corpo, lievemente amaro con retrogusto dolciastro, mitigato da buona effervescenza.
Ruddles County
L’Inghilterra è
la patria dello stile ale, lo stile birraio che si basa sulla
fermentazione alta dei lieviti e che produce birre facilmente
riconoscibili per il carattere fruttato dell’aroma, per il colore
tendenzialmente ambrato, per la gradazione alcolica piuttosto contenuta
e per la scarsa effervescenza con relativa schiuma modesta. Per contro
queste birre hanno un grado di amarezza pronunciato, via via crescente
quando si passa dalle mild ale alle bitter ale.
Un buon esempio di ale britannica è questa Ruddles County. Di colore
ambrato carico, quasi arancio, ma limpido, Ruddles County produce una
modestissima schiuma versandola nel bicchiere. Al naso propone un aroma
erbaceo e maltato, con vivaci sensazioni di nocciola e liquirizia.
All’assaggio rivela subito un intenso gusto amaro che permane fino al
lungo finale e che ben si sposa alla dolcezza del malto e alle note di
frutta e, nuovamente, di liquirizia.
Ruddles County ha una gradazione alcolica contenuta (4,7% vol.) e va
servita nella pinta – il classico bicchiere da ale – a una temperatura
di 8° C. Ottima come aperitivo, questa ale accompagna i piatti leggeri a
base di carni bianche, le verdure alla griglia o al vapore, i formaggi
freschi anche a pasta molle e gli insaccati in genere.
La Ruddles Brewery è stata fondata nel 1858 a Langham, cittadina della più piccola contea d’Inghilterra: il Rutland, al centro delle Midlands Orientali. Un scelta non casuale perché, secondo gli esperti, l’eccellente qualità dell’acqua di Langham ha determinato il carattere unico delle birre prodotte dalla Ruddles Brewery, decretandone il successo. Purtroppo la storica birreria di Langham è stata chiusa nel 1999, in seguito all’acquisizione nel 1997 da parte del gruppo Greene King. Oggi la Ruddles County Ale è prodotta a Bury St. Edmunds, nel Suffolk.
Ch’Ti Triple
Birra bionda, prodotta nel nord della Francia dalla BIRRERIA CASTELAIN utilizzando malto e luppolo di elevata qualità.
La CH'TI® TRIPLE è una delle rare birre ottenute per infusione: un procedimento che permette di utilizzare la parte migliore del malto, ha un gusto rotondo e vellutato, con l'amaro perfettamente equilibrato, inoltre la sua elevata alcolicità le permette l'appellativo TRIPLE.
Per la sua grande qualità e la sua particolare delicatezza, la CH'TI® TRIPLE fa parte del patrimonio della Regione Nord-Pas de Calais.
Ch’Ti Blanche
Ricca di sentori agrumati e speziati, la CH’TI BLANCHE coinvolge il palato di chi l’assaggia con il suo gusto leggero e molto rinfrescante. Il grado alcolico leggero non deve però trarre in inganno: chiunque vi si accosti scopre che trattasi di una Bière Blanche ben strutturata dal colore chiaro e velato, grazie alla rifermentazione naturale in bottiglia, che lascia in bocca una piacevole sensazione acidula che richiama agli agrumi ed al coriandolo. La velatura del colore è il risultato dei lieviti che rimangono in sospensione, arricchendo il suo ventaglio di sapori. Una birra ottima per accompagnare i tiepidi pomeriggi primaverili ed autunnali e per ristorarsi nelle calde sere estive.
Chimay Rouge
Forse la più famosa delle classiche birre d’abbazia belghe, la Chimay viene proposta in tre versioni, di cui la Rouge è la più leggera e apprezzabile da tutti i palati. Si tratta di una classica birra doppio malto ad alta fermentazione, di colore scuro, caratterizzata da una schiuma compatta e cremosa. Il tenore alcolico è di 7%, contro i 9% della Bleu; l’aroma è dolce e caramellato, fruttato con aroma di luppolo. Il gusto è setoso, con sentori di albicocca e un retrogusto dolce-amaro.