Cena di Pesce (16/04/2010)

 

Le glorie e i fasti dei mastri pizzettari che per dar lustro alle feste del Mastro Tessitore a Montopoli solevano approntare mitologiche imbandigioni delle più svariate qualità di squisita pizza avevano raggiunto in tempi recenziori livelli vieppiù sublimi in occasione di una cena di famiglia del medesimo Mastro in cui i nostri si erano prodotti in una spettacolare prestazione culinaria a base di pesce crudo e cotto nelle più variegate forme e combinazioni.

L'estasi gastronomica raggiunta in tale occasione dal Mastro Tessitore era stata di sì ampia portata da convincerlo a proporre al Nobile Consesso una replica nell'ambito del programma mangereccio del Club che quest'anno aveva raggiunto livelli eccelsi con la visita al Vissani.

Vincendo le riprovevoli perplessità del Mastro Cerimoniere che dichiarando la propria incompatibilità con frutti di mare et similia era rimasto inerte non prendendo le dovute iniziative e anzi era parso quasi boicottare l'eventualità di un simile banchetto, il Mastro Tessitore si incaricava di organizzare l'evento (ovviamente non senza i pur riluttanti avalli del Mastro Cerimoniere, previa promessa di inserire nel menù pietanze alternative per lui commestibili) predisponendolo, per ragioni di spazio e praticità, a casa dei propri augusti genitori in data 16 aprile 2010 alle ore 20,30.

 

 

 

 

Attivati dunque alla bisogna, i due pregevolissimi cuochi (Maria e Gerardo) si sono occupati, oltre che dell'allestimento del menu, anche della logistica. Il Mastro Tessitore si è limitato a reperire idonea fornitura di vini che ben si accoppiassero con le pietanze.

Per l'occasione è stata decisa a maggioranza l'estensione della partecipazione al gentil sesso, cosicchè la tavolata ha raggiunto il non indifferente numero di 12 persone, mancando solamente il Siniscalco, Giorgio con le rispettive signore e naturalmente il socio fantasma, quantunque il profumino del pesce abbia dovuto averlo indotto in tentazione vista la minaccia di presenziare all'ultimo momento, contravvenendo al proprio ruolo consolidato e provocando panico nei cuochi che avrebbero dovuto riorganizzare la tavola.

Il menù si è articolato in tre parti, di cui la prima consistente in un ricchissimo assortimento di antipasti a base di pesce crudo e cotto, insalate di polpo, carpacci, vongole, scampi e gamberoni di cui solamente una mera e pallida sembianza possono fornire le fotografie allegate, peraltro prive della funzione "effluvio del profumo".

 

Ha fatto seguito a cotanto spettacolare inizio il primo costituito da paccheri ai frutti di mare, oltre alla pasta all'arrabbiata o alla matriciana (non si ha giustamente un vivido ricordo di tale particolare) richiesta dal Mastro Cerimoniere.

Il secondo era costituito da una sontuosa frittura mista, dai prelibati connotati.

Fra chiacchiere e movimenti alternativi di mandibole la cena è andata avanti sino alla frutta subito dopo la quale sono state aperte le finestre per dare luogo alle sacre fumigazioni ed è stato fondo alla bottiglia di Laphroaig 10 anni gentilmente donata dal neonominato Socio dell'Anno Ciro.

Ad ora ormai tarda il Nobile Consesso e le Gentili, soddifatti, sazi e appagati, hanno sciolto la seduta ripromettendosi al più presto di replicare l'appuntamento gastronomico del Club.

 

 

 

Attività