Casa Vissani: Top Ten (20/11/2009)

 

 

E così, nonostante la mancata adesione del Mastro Cerimoniere, uno sparuto ma deciso gruppo di soci, accompagnato anche da alcune volenterose signore, ha deciso di concedersi una significativa esperienza gastronomica. Con la nota decisione, il Mastro Festeggiatore, che aveva avuto modo di provare la scelta proposta in estate, è riuscito ad individuare una data che mettesse d’accordo gli aspiranti Vissanauti ed in una fredda serata novembrina la spedizione è partita.

Quattro gli equipaggi: Mastro Festeggiatore, signora e socio Ciro in partenza da Roma; Pubblicano e signora anch’essi in partenza da Roma; Siniscalco in solitaria da Arezzo dopo una pesante giornata lavorativa; Mastro Tessitore e Signora in partenza da agriturismo vicino all’obiettivo, così da poi poter trascorrere una romantica notte in assenza della pargola da poco giunta a rallegrare la famiglia.

Si procede sull’A1 fino ad Orvieto, per poi lasciare l’autostrada e seguire per Todi, in circa venti minuti si arriva alla nota magione del Vissani.  Ciò non è valso per tutti in quanto il Pubblicano ha ritenuto di inerpicarsi per la salita verso Civitella del Lago, località invero amena ma non di notte e quando l’appuntamento era in un ristorante sul lago…. ma non di alcune centinaia di metri!

 

La successiva scusa circa un’errata predisposizione del navigatore non ha convinto nessuno ma ormai si era al completo e si poteva quindi discendere nella cantina dove avrebbe avuto luogo la cena.

Occorre dire che l’accoglienza è estremamente cortese e professionale, Luca Vissani accoglie le signore con baciamano e siamo anche stati salutati dal Gianfranco che si apprestava ad accogliere degli amici in un’altra sala del ristorante.

Quindi veniamo accomodati intorno ad un tavolo rettangolare in una saletta che fa parte della strepitosa cantina di questo luogo delle meraviglie.  Uno Chateau Margaux mi guarda, ricambiato con amore, da uno dei tanti raccoglitori.

 

Un gentile collaboratore della casa ci illustra le diverse pietanze che si susseguono nelle cinque portate, accompagnata da strepitosi vini e da una notevole varietà di pane.

La mia menzione d’onore non può non andare al crudo di gamberi inserito tra due sottili pareti di pasta sfoglia ed accompagnato da un incredibile gelato ai ricci di mare. Per il vino resto, come molti noi, del tutto affascinato dallo Schioppettino Ronchi di Cialla.

Ogni abbinamento è però degno di particolare nota e qui di seguito è riprodotto il menu della serata a giusto beneficio dei lettori.

La conversazione spazia sui temi più leggeri e due ore passano in estrema convivialità con grande goduria dei nostri palati.

Per quanto riguarda il mio equipaggio neanche il viaggio di ritorno, di certo un po’ lungo e disturbato dalla nebbia, determina il minimo dubbio circa l’ottima riuscita della serata che tutti ci proponiamo di ripetere.

Prosit.

 

Attività