GIANFRA
Gianfrancesco Vecchio, Socio Fondatore.
L'ESPERIENZA DI VIAGGIO: A passeggio con Siro, sessantaseinne d'acciaio, fra piantagioni di tabacco e mogotes nella campagna intorno Vinales, Cuba.
IL TABACCO: Un gigantesco Flor de Copan, Monarca, Honduregno, di sera, nella hall di Casa de don David, con Tikal negli occhi, e i suoi scaloni nelle gambe, a El Remate, Guatemala.
IL WHISKY: Purtroppo un bourbon innominabile ma dalla terrazza del FCC, Foreign Correspondent Club, di Phnon Penh, guardando il fiume dopo la visita ai Killing Fields.
IL PERSONAGGIO
Entra in contatto con i due futuri consoci Francesco e Gabriele nel cortile del Marcantonio Colonna, il 19 settembre 1979, primo giorno di scuola della prima media. Già nel corso degli anni scolastici si distingue per il singolare e potente tono di voce, la dedizione agli studi ed il carattere sanguigno e pirotecnico.
In terzo liceo, il SF Gabriele gli pronostica un futuro da Notaro, ed in effetti il Nostro si dedica agli studi di legge e si laurea brillantemente dopo quattro anni scarsi. La rincorsa al posto di Notaro, in assenza di spinte, si rivela peraltro difficile e dolorosa. Il Nostro si trova così a formare altri candidati di successo, tramite il suo primo bestseller “come diventare notai in 24 ore”.
Dopo un breve trascorso agli archivi notarili quale succedaneo della professione, il Nostro sceglie alfine la carriera universitaria, che lo porta ad insegnare quasi quotidianamente a Cassino a bordo di svariati e pittoreschi mezzi di trasporto che passano dalla prima Classe A consegnata dopo i test (negativi) dell’alce fino alla strabiliante Smart Roadster Coupé.
Il SF in discorso è noto d’altra parte per aver cappottato in auto per ben due volte: la prima in una autostrada italiana, la seconda nel deserto della Namibia. Il racconto della rocambolesca fuga dal paese africano e delle battaglie legali successive fa parte ormai dell’antologia epica della letteratura italiana, avendo anche animato una memorabile riunione del Phileas.
Gianfra vanta una passione concreta per l’arte moderna, che lo porta quasi ogni anno ad acquistare opere che nel tempo acquisiscono valore, anche grazie alle azioni di aggiotaggio senza scrupoli poste in essere dal Nostro (come inserire un proprio quadro nella prima di copertina dell’ultima fatica letteraria).
Altra passione notevole è per la scrittura, che lo ha portato a realizzare opere memorabili sia in campo legale (“Le liberalità atipiche”, “La gestione del credito nella contrattazione d’impresa”) che nel più ameno ambito dei libri di viaggio (“Cuba 2000…Km” ed il più recente “I Viaggi di G. con e senza amici”).
Ma l’attività che più lo ha reso degno del Phileas è quella da viaggiatore incallito, da solo, con amici e, solo di recente, con la dolce metà. Frequenta abitualmente la mostra del cinema di Venezia dove si imbuca come giornalista, coerentemente con la sua propensione a tutto ciò che costituisce cultura e distinzione dal banale quotidiano, ivi compresa la passione calcistica per il Torino.
Da non tacere è poi il suo intenso amore per Cuba: il regno del Lider Maximo lo ha adottato ormai come un figlio: e lui spessissimo vi torna per incontrare amici e vivere sensazioni uniche.
Sportivamente lo si ricorda a stento come tennista da strapazzo e soprattutto come il portiere più rigido, rumoroso e imprevedibile del pianeta; coltivata con fedeltà, invece, la tradizionale ospitalità per il poker natalizio celebrato con i SF redattori del presente profilo.